IL MIO PAESE (di Egidia Pastorino)
Il mio paese, quello in cui la mia gente decise, in un certo momento, di mettere radici, è un villlaggio collinare dell’ Alto Monferrato. […]
Il primo punto di incontro con il paese -per chi arrivava con il tram a cavalli (e, oggi, in auto o in corriera) -era ed è rappresentato dal San Bastiano, in via di restauro. La chiesetta, dedicata al Santo (che ha ispirato Beppe Ricci per un’ opera pittorica di grande pathos) è situata, infatti, proprio all’incrocio tra la via Longa (a cui, in quel punto, si congiunge la Montà), il Borghetto, la strada prin- cipale (detta, tout- court, “il Paese”) e la strada che mena, attraverso la Costa, al monte Atsetto, una collinetta un po’ rialzata, che domina il Rovanello. […]
Sulla cima della collina sta uno dei più antichi e meglio conservati castelli medievali del Monferrato, opportunamente restaurato ed ampliato, in successive epoche, con l’aggiunta di un’ ala che, se ne ha alterato l’essenziale, altéra eleganza originaria, lo ha reso, però, più maestoso alla vista di chi si trova a passare per la Piana e spingendo lo sguardo in alto, verso il cielo, lo vede ergersi sulla rocca. […]
Tutto intorno al paese un tempo verdeggiavano i boschi; poi, essi lasciarono il posto a composti e dritti filari di vigneti; domani, chissà, per carenza di manodopera contadina, torneranno i boschi e, forse, gli orsi, da cui il paese ha derivato, in parte, il proprio nome, Orsara. L’altra parte del nome è dovuta al fiume, la Bormida, che scorre giù, nella Piana ampia e ben lavorata, là dove hanno termine i passaggi sotterranei del Castello.
Un tempo, nelle acque limpide, si pescavano la trota e il barbo, sulle isolette coperte di canneti nidificavano le anitre selvatiche, si fermavano a riposare gli uccelli di passo. Questo incanto, oggi, non c’è più. Tuttavia, ad Orsara si vedono, guardando verso la Moglia e le Cascine, gli arcobaleni più belli quando è cessata la pioggia e si spande nell’ aria il buon profumo di terra bagnata.